Fisiatra: chi è? Di che cosa si occupa?

Medico fisiatra valuta un paziente durante una visita
Seguendo la scia tracciata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la Medicina Fisica e Riabilitativa (MFR), nota altresì con il nome di fisiatria, si configura come quella disciplina medica, fortemente interdisciplinare, volta a ridurre gli impatti negativi della disabilità e di altre condizioni sfavorevoli, con l’obiettivo di favorire il raggiungimento di un’integrazione sociale che sia ottimale. All’interno del panorama medico, il fisiatra si occupa quindi di prevenire, diagnosticare, trattare e curare le disabilità derivanti da patologie ortopediche, neurologiche, reumatologiche e altre condizioni che compromettono la mobilità, la funzionalità e la qualità della vita, lavorando in stretta collaborazione con altri specialisti e avvalendosi di un ampio ventaglio di strumenti diagnostici e riabilitativi.
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Dottor Tommaso Sorci, fisiatra di Rete PAS

Dott. Sorci Tommaso

Chi è il fisiatra e qual è il suo ruolo?

Il fisiatra è un medico specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa, una branca della medicina che si occupa della prevenzione, della diagnosi, del trattamento e della riabilitazione delle disabilità conseguenti a patologie ortopediche, neurologiche, reumatologiche e altre condizioni che compromettono il movimento, la funzionalità e la qualità della vita. Il ruolo del fisiatra è quindi quello di valutare il paziente nella sua globalità, identificare il percorso riabilitativo più appropriato e coordinare l’equipe professionale che si occupa della sua attuazione.

Qual è la differenza tra fisiatra e fisioterapista?

Il fisiatra è un medico specialista, mentre il fisioterapista è un professionista sanitario che lavora in ambito riabilitativo. Il fisiatra si occupa della valutazione clinica, della diagnosi e dell’elaborazione del progetto riabilitativo; il fisioterapista è responsabile dell’esecuzione delle terapie fisiche e manuali prescritte. È importante sottolineare che queste due figure non sono in contrasto e in competizione tra loro, ma si tratta di professionisti con ruoli distinti e complementari. La loro stretta collaborazione è fondamentale per garantire un percorso riabilitativo efficace, integrato e centrato sulle esigenze del paziente. Solo attraverso un lavoro sinergico è possibile ottenere i migliori risultati in termini di recupero funzionale e di qualità della vita.

Quali sono le principali patologie trattate dal fisiatra?

Il fisiatra tratta un’ampia gamma di patologie che determinano disabilità o limitazioni funzionali. Tra le più comuni rientrano:

  • patologie muscoloscheletriche. Per esempio, lombalgie, lombosciatalgie, cervicalgie, tendinopatia, borsiti, esiti di fratture o di interventi ortopedici;
  • patologie neurologiche. Per esempio, ictus, sclerosi multipla, malattia di Parkinson, lesioni midollari, neuropatie periferiche;
  • malattie reumatologiche, come artrite reumatoide o spondiloartriti.

Inoltre, il fisiatra si occupa anche di condizioni post-operatorie o post-traumatiche che necessitano di un percorso riabilitativo.

Di quali trattamenti e tecniche riabilitative si avvale il fisiatra o, detto altrimenti, qual è la sua «cassetta degli attrezzi»?

Il fisiatra si avvale di un ampio ventaglio di strumenti riabilitativi, che ovviamente sono scelti e personalizzati in base alle esigenze del paziente. Questi includono:

  • terapia fisica strumentale (laserterapia, onde d’urto, ultrasuoni ecc.);
  • terapia manuale;
  • rieducazione motoria individuale;
  • tecniche di neuroriabilitazione;
  • uso di ortesi e ausili;
  • procedure mini-interventistiche (infiltrazioni articolari o periarticolari).

Inoltre, il fisiatra coordina il lavoro di altri professionisti, come fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti e psicologi.
Qualunque sia lo strumento impiegato, è fondamentale fornire al paziente un’educazione terapeutica adeguata, affinché possa così partecipare attivamente al proprio percorso riabilitativo.

Come si svolge una visita fisiatrica e quali strumenti diagnostici vengono utilizzati per valutare il paziente?

La visita fisiatrica inizia con un’anamnesi approfondita, seguita da un esame obiettivo mirato a valutare il sistema muscoloscheletrico e/o neurologico, con particolare attenzione al punto di vista funzionale. Il fisiatra osserva attentamente il movimento, la deambulazione, la postura, la forza muscolare, la coordinazione, la sensibilità e il dolore del paziente, integrando, infine, la valutazione con test clinici specifici. Quando necessario, il fisiatra può prescrivere esami strumentali, tra cui radiografia, risonanza magnetica, elettromiografia ed ecografia muscoloscheletrica. Quest’ultima, in particolare, è sempre più utilizzata sia a scopo diagnostico che terapeutico, poiché consente di eseguire procedure interventistiche mirate – come le infiltrazioni ecoguidate -, garantendo un maggiore livello di sicurezza e precisione. Una volta terminata la visita, se non sono richiesti accertamenti diagnostici ulteriori o se il paziente ha già una documentazione, si definisce un piano riabilitativo personalizzato.

La fisiatria si presenta come area interdisciplinare in grado di trattare, come detto precedentemente, un’ampia gamma di patologie. A questo proposito, quanto è importante la collaborazione con altri specialisti?

La collaborazione interdisciplinare è un pilastro fondamentale della Medicina Riabilitativa. Il fisiatra lavora spesso in sinergia con ortopedici, neurologi, reumatologi, geriatri, medici dello sport e di medicina generale, per garantire un inquadramento completo e un trattamento integrato del paziente. Questo approccio consente di affrontare in modo più efficace le complesse interazioni tra la patologia di base e le sue conseguenze funzionali, favorendo un recupero più rapido e duraturo. Il fisiatra, in quanto figura centrale del processo riabilitativo, ha il compito di raccogliere e integrare tutte le informazioni cliniche, coordinare gli interventi terapeutici e adattare continuamente il piano riabilitativo in funzione dell’evoluzione clinica del paziente. Tale collaborazione è alla base dell’efficacia terapeutica, non tanto intesa come miglioramento clinico, quanto come cura della persona in toto, considerando quindi anche gli aspetti bio-psico-sociali.

 

Articolo scritto da

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Dott. Tommaso Sorci
Il Dottor Tommaso Sorci ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Perugia e si è successivamente specializzato in Medicina Fisica e Riabilitativa presso l’Università degli Studi di Firenze. Esperto nella riabilitazione ortopedica e neurologica, con un focus particolare nella gestione delle patologie muscoloscheletriche – quali artrosi, lombalgie, cervicalgie, tendinopatie, borsiti, ecc. –, ha inoltre un’ottima padronanza nell’impiego dell’ecografia a fini diagnostici e terapeutici, eseguendo infiltrazioni ecoguidate intrarticolari, peritendinee e intrabursali.
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Dott. Tommaso Sorci
Il Dottor Tommaso Sorci ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Perugia e si è successivamente specializzato in Medicina Fisica e Riabilitativa presso l’Università degli Studi di Firenze. Esperto nella riabilitazione ortopedica e neurologica, con un focus particolare nella gestione delle patologie muscoloscheletriche – quali artrosi, lombalgie, cervicalgie, tendinopatie, borsiti, ecc. –, ha inoltre un’ottima padronanza nell’impiego dell’ecografia a fini diagnostici e terapeutici, eseguendo infiltrazioni ecoguidate intrarticolari, peritendinee e intrabursali.

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