Due dei principali test usati sono: il patch test e il prick test.
Ma in quali casi utilizzare l’uno o l’altro? A cosa servono nello specifico? Ne abbiamo parlato con l’equipe di allergologia di Rete PAS.
Cos’è il patch test?
Il patch test è lo strumento diagnostico fondamentale per la diagnosi della dermatite allergica da contatto.
Grazie a questo test è infatti possibile distinguerla dalle forme irritative in modo da individuare le sostanze responsabili di tale disturbo, per garantire una corretta ed efficace cura della dermatite allergica da contatto.
Quando si parla di dermatite allergica da contatto?
La dermatite allergica da contatto è una dermatite infiammatoria comune sia in ambito professionale che extraprofessionale. Questa condizione si manifesta a causa di una risposta anomala del sistema immunitario nei confronti di determinate sostanze chimiche o biologiche.
Generalmente il disturbo si manifesta con la comparsa di vescicole puntiformi a contenuto sieroso nelle aree soggette a contatto con la sostanza responsabile, che tendono poi a diffondersi anche oltre, arrossamento, fissurazione della cute e/o inspessimento e lichenificazione della stessa.
Il sintomo principale è il prurito. Si tratta di una condizione invalidante, soprattutto quando ad essere colpite sono le mani, con comparsa di ragadi e dolore che impediscono lo svolgimento di mansioni manuali e domestiche.
Se non si individua la causa e si interviene con una terapia mirata, la dermatite allergica da contatto può recidivare nel tempo o andare incontro a cronicizzazione.
Come si esegue il patch test?
L’esecuzione del patch test consiste nell’applicazione delle varie sostanze da testare a contatto con la cute del soggetto tramite degli appositi cerotti (in inglese patch), posizionati a livello del dorso.
Dopo 48 ore i cerotti vengono rimossi per eseguire la lettura dei risultati e si documenta l’eventuale presenza di una reazione in corrispondenza di uno o più sostanze che si manifesta con un’eruzione cutanea localizzata eventualmente accompagnata da prurito.
Per poter eseguire il test il soggetto non deve aver assunto terapia cortisonica nelle settimane precedenti. Durante l’esecuzione del patch test è importante non sudare, non esporsi al sole e non bagnare il cerotto. Il test è sicuro e indolore.
Cos’è il prick test?
Il prick test è un esame allergometrico di primo livello che consente di formulare una diagnosi di allergia – respiratoria o alimentare – a una o a più sostanze.
Nel caso delle allergie respiratorie, infatti, il prick test è indicato in chi manifesta sintomi stagionali o continuativi a carico di naso, occhi o asma bronchiale.
Per quanto riguarda le allergie alimentari, invece, il prick test viene eseguito su quei pazienti che, dopo l’assunzione di uno specifico alimento, sviluppano sintomi come prurito, eruzioni cutanee, arrossamento, gonfiore alle labbra o in altre sedi del corpo, difficoltà respiratoria, disturbi gastrointestinali e/o senso di svenimento, perdita di coscienza.
Quando si effettua il prick test?
Lo scopo principale del prick test è quello di individuare con precisione i fattori che scatenano le reazioni allergiche, così da consentire al paziente di mettere in atto tutte le misure, alimentari o personali, per tentare di evitare il contatto con gli allergeni responsabili e pianificare degli interventi terapeutici mirati al fine di ottenere un adeguato controllo dei sintomi.
Come si esegue il prick test?
Durante il prick test vengono applicate a livello della superficie volare dell’avambraccio modeste quantità delle sostanze sospette (estratti allergenici purificati) e ne viene favorita la penetrazione andando a graffiare leggermente gli strati più superficiali della pelle per mezzo di apposite lancette monouso.
Se, nell’arco di pochi minuti, in corrispondenza del sito di applicazione di una di queste sostanze, compare un piccolo rigonfiamento pruriginoso (simile a una puntura di zanzara), il test è positivo.
L’esame non è doloroso, è rapido e sicuro. Può essere effettuato a qualunque età e in qualsiasi periodo dell’anno, purché non sia in corso una terapia con farmaci antistaminici, che devono essere sospesi almeno una settimana prima di eseguire il test.
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Presso le sedi ambulatoriali Rete Pas i nostri medici specializzati in allergologia effettuano visite allergologiche, prick test e visite immunologiche.
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