Professor Giovanni Cannarozzo, dermatologo di Rete PAS
Che cos’è la psoriasi?
La psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle di natura autoimmune, caratterizzata da un andamento cronico-recidivante. Attualmente si stima che circa 125 milioni di persone nel mondo ne siano affetti, con un’incidenza annuale in Italia di 2,5-3,5 nuovi casi ogni 1000 persone.
Colpisce uomini e donne in egual misura, interessando soprattutto le fasce d’età comprese tra i 18 e i 39 anni e tra i 50 e i 69 anni. La psoriasi è una patologia complessa, la cui eziologia non è ancora del tutto chiarita. È stato osservato che la sua insorgenza è legata a una combinazione di fattori genetici, ambientali e immunologici, con un’eccessiva attivazione del sistema immunitario alla base. In alcuni casi l’uso di farmaci comuni, come antidepressivi e antibiotici, può scatenarne la comparsa o l’esacerbazione. Infine, non bisogna dimenticare il ruolo determinante giocato dallo stress.
Come si diagnostica la psoriasi?
La diagnosi di psoriasi è essenzialmente clinica e viene effettuata tramite una visita specialistica. Il segno distintivo della malattia è la presenza di lesioni o chiazze eritemato-squamose. Esse possono manifestarsi in qualsiasi parte del corpo. Tuttavia, le zone più frequentemente interessate sono i gomiti, le ginocchia, la regione lombosacrale, il tronco, gli arti inferiori e superiori. Il paziente spesso lamenta dolore o prurito nella zona o nelle zone interessate. In alcuni casi lo specialista può richiedere, a completamente diagnostico, degli esami ematochimici o una biopsia cutanea delle lesioni; in quest’ultimo caso, l’esame istologico rivela il quadro caratteristico della malattia.
Quali tipi di psoriasi esistono?
La psoriasi può manifestarsi in diverse forme. Possiamo classificarla in:
- psoriasi volgare: Si tratta della forma più comune, rappresentando circa il 90% dei casi. Si manifesta con chiazze o placche eritematose ben delimitate e ricoperte da squame biancastre tendenti all’argento, le cui dimensioni possono raggiungere diversi centimetri di diametro. Le lesioni possono assumere una forma irregolare, ovale o rotonda e possono interessare una vasta porzione della superficie corporea. Le sedi più comuni sono i gomiti e le ginocchia, il cuoio capelluto, il tronco, i glutei, gli arti inferiori e superiori;
- psoriasi guttata: interessa meno del 2% dei pazienti affetti da psoriasi. Si presenta con papule di colore roseo-rosso, spesso ricoperte da squame sottili di dimensioni inferiori al centimetro, e si localizzano principalmente nel tronco. Essa si manifesta per lo più negli adolescenti e nelle persone di età inferiore ai 30 anni. Nella maggior parte dei casi questa forma è preceduta da un’infezione del tratto respiratorio superiore e si risolve spontaneamente nel giro di settimane o mesi (anche se può cronicizzarsi);
- psoriasi pustolosa: è un sottotipo raro. Essa può essere suddivisa in forme localizzate e generalizzate. Si caratterizza per la presenza di pustole eritematose e sterili;
- psoriasi inversa: è caratterizzata da lesioni eritematose situate all’interno delle pieghe cutanee e colpisce tra il 3 il 7% degli individui affetti da psoriasi. Le aree maggiormente coinvolte sono le ascelle, i genitali, la zona perineale e sottomammaria.
- artrite psoriasica (PsA): è una forma cronica di artrite infiammatoria che le colpisce le articolazioni e insorge in circa il 25-30% degli individui affetti da psoriasi. Se non diagnosticata e trattata per tempo, può provocare danni permanenti, con conseguenti disabilità. Colpisce gli uomini e le donne in egual misura.
Come si cura la psoriasi?
La comprensioni della basi immunologiche della psoriasi ha portato, specie nell’ultimo decennio, allo sviluppo di nuove terapie e a un approccio gestionale rivoluzionario rispetto al passato. Grazie ai nuovi farmaci, in pochi anni si è passati da una visione terapeutica che puntava al miglioramento clinico dei sintomi a una strategia indirizzata al pieno controllo della malattia.
Per i pazienti con psoriasi lieve, le opzioni terapeutiche includono l’utilizzo di corticosteroidi topici, da utilizzare da soli o in associazione agli analoghi della vitamina D per ottenere una maggiore efficacia d’azione.
Per le forme moderate, un trattamento molto utilizzato ed efficace è la fototerapia, che consiste nell’esposizione del paziente a lunghezze d’onda selettive.
La psoriasi che interessa vaste aree corporee o particolarmente sensibili e che impatta significativamente sulla qualità di vita, così come le forme che non rispondono alle terapie topiche, può essere trattata efficacemente con l’uso di farmaci sistemici, per esempio quelli biologici.
In conclusione, la psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle, associata in alcuni a casi a comorbilità, che ha un impatto significativo sulla qualità di vita della persona. Le terapie a disposizione giocano un ruolo cruciale nella gestione della psoriasi ed è ovviamente compito fondamentale dello specialista valutare sempre con attenzione e scrupolosità lo stato di salute dermatologico del paziente, al fine di poter scegliere l’approccio terapeutico migliore.