Ostruzione nasale: le cause dietro alla sensazione di naso chiuso

Naso Tappato
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Dottor Gabriele Borri, otorinolaringoiatra di Rete PAS

L’ostruzione nasale è uno dei motivi più comuni che induce le persone a consultare uno specialista in otorinolaringoiatria. La sensazione di naso chiuso può avere un notevole impatto sulla qualità della vita, influenzando negativamente il riposo notturno, le attività lavorative e quelle ludiche. Per questo motivo è importante capire le cause sottostanti e considerare le opzioni di cura più adeguate.

Ostruzione nasale: di cosa si tratta?

Una buona respirazione nasale è un requisito fondamentale per evitare complicanze non solo ai seni paranasali (le cosiddette sinusiti), ma anche a livello delle vie aeree-digestive superiori, innescando così problematiche a carico della laringe e della faringe, nonché problematiche tracheo-bronco-polmonari. L’anatomia delle fosse nasali è tale da permettere la depurazione, il riscaldamento e l’umidificazione dell’aria che respiriamo, la quale deve poi raggiungere gli alveoli polmonari, dove vengono effettuati gli scambi gassosi. A chi soffre di patologie polmonari sarà capitato di sentirsi consigliare un controllo delle fosse nasali da parte del proprio pneumologo: situazioni non corrette del comparto naso-sinusale peggiorano e talvolta inducono a patologie delle vie aeree inferiori.

Quali sono le cause che compromettono la respirazione nasale? Quali sono i sintomi?

Le cause che compromettono le respirazione nasale sono molteplici. Quelle più comuni sono le seguenti:

  • deviazione del setto nasale. Il setto nasale, che separa la fossa nasale destra dalla sinistra, quando è deviato può compromettere la respirazione del paziente in modo più o meno accentuato. Nei casi più gravi, spesso è consigliato effettuare un intervento di settoplastica, al fine di ristabilire le condizioni respiratorie corrette;
  • ipertrofia dei turbinati inferiori. I turbinati inferiori sono delle strutture ossee rivestite di mucosa e riccamente vascolarizzate che conferiscono alla pareti laterali delle fosse nasali un aspetto irregolare. I turbinati funzionano come dei «climatizzatori»: hanno il compito di depurare, umidificare e riscaldare l’aria che respiriamo. Tuttavia, quando assumono delle dimensioni eccessive, finiscono per occludere le fosse nasali. Di solito si ricorre all’intervento chirurgico che può essere effettuato in anestesia locale con bisturi particolari e innovativi come quelli a radiofrequenza;
  • polipi nasali. Quando parliamo di polipi nasali ci riferiamo a delle formazioni localizzate nella mucosa dei seni paranasali, dall’aspetto biancastro e gelatinoso, che a causa di uno stato di infiammazione, dovuto a una inibizione di liquidi, riempiono le cavità sinusali, invadendo così le fosse nasali. I polipi di solito originano dai seni mascellari ed etmoidali e si formano maggiormente nei soggetti allergici. Qualora non si riscontri un miglioramento con delle terapie mediche locali e generali, è necessario intervenire chirurgicamente;
  • riniti allergiche e non allergiche. Si tratta di infiammazioni della mucosa nasale: le prime sono causate dall’esposizione a pollini o altri allergeni (ad esempio, piante, peli di animali, acari della polvere ecc.), mentre le seconde sono dovute ad una congestione vascolare intermittente della mucosa nasale.

I sintomi dell’ostruzione nasale comprendono difficoltà a respirare, che può compromettere la qualità del sonno, congestione nasale, naso che cola, sensazione di avere del muco in gola e secrezioni nasali dense. In alcuni casi, possono essere presenti tosse, disturbi dell’olfatto e del gusto, mal di testa e dolori facciali.

Come si diagnostica un’eventuale ostruzione nasale?

Ogniqualvolta lo specialista si trova di fronte un soggetto che riferisce di avere un problema di respirazione nasale, deve ispezionare con accuratezza lo stato delle fosse nasali, non soltanto con la rinoscopia anteriore, ma soprattutto con l’esame endoscopico che si avvale dell’uso di un’ottica flessibile. Si tratta di un esame veloce, leggermente fastidioso, ma non doloroso, assolutamente indispensabile per valutare la situazione dei meati nasali e del rinofaringe, distretti che non sarebbe possibile valutare in altro modo. Pertanto, è sempre consigliabile sottoporsi ad una visita specialistica otorinolaringoiatrica, soprattutto quando la sensazione di avere il naso chiuso è protratta nel tempo ed è accompagnata da perdita di sangue o da secrezione mucopurulenta.

Quali sono i trattamenti?

I trattamenti prevedono il ricorso a terapie mediche locali e generali a base di cortisonici, antistaminici e lavaggi con soluzione salina ipertonica (la classica acqua marina). Qualora non via sia un miglioramento, bisognerà ricorrere all’intervento chirurgico.

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Picture of Dott. Gabriele Borri
Dott. Gabriele Borri
Il Dottor Gabriele Borri ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Firenze e successivamente si è specializzato, nel medesimo istituto, in Otorinolaringoiatria. Ha ricoperto il ruolo di Dirigente Medico, per oltre vent’anni, dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale San Jacopo di Pistoia, distinguendosi in particolar modo nella riorganizzazione e nella gestione dell’ambulatorio oncologico cervico-facciale. Nel corso della sua attività lavorativa ha eseguito circa tremila interventi chirurgici, acquisendo una vasta esperienza nella chirurgia oncologica del distretto testa-collo e nella chirurgia maggiore cervico-facciale.
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Il Dottor Gabriele Borri ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Firenze e successivamente si è specializzato, nel medesimo istituto, in Otorinolaringoiatria. Ha ricoperto il ruolo di Dirigente Medico, per oltre vent’anni, dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale San Jacopo di Pistoia, distinguendosi in particolar modo nella riorganizzazione e nella gestione dell’ambulatorio oncologico cervico-facciale. Nel corso della sua attività lavorativa ha eseguito circa tremila interventi chirurgici, acquisendo una vasta esperienza nella chirurgia oncologica del distretto testa-collo e nella chirurgia maggiore cervico-facciale.

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