Glaucoma: il «ladro silenzioso della vista»

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Dottor Sergio Barbati, oculista di Rete PAS

Il glaucoma è una patologia oculare cronica caratterizzata da un aumento della pressione intraoculare che danneggia il nervo ottico, portando alla progressiva perdita della vista. La diagnosi precoce e la prevenzione sono fondamentali per intervenire tempestivamente e rallentare lo sviluppo della malattia.

Che cos’è il glaucoma?

Col termine glaucoma si suole definire una serie di quadri clinici caratterizzati, per lo più, da un’elevata pressione intraoculare. I nostri occhi devono avere una certa tensione che garantisca loro una forma stabile e quindi una funzione ed una motilità corrette. Tuttavia, quando il tono oculare supera determinati valori, i rischi sono notevoli: il nervo ottico si danneggia e si arriva alla progressiva perdita della vista. Secondo un report condotto nel 2019 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, il glaucoma è la seconda causa di cecità al mondo: circa 64 milioni di persone ne sono affette, e tra queste 7 milioni hanno subito una perdita della vista o si trovano in condizioni di cecità.

Quanti tipi di glaucoma esistono?

Esistono varie forme di glaucoma: si va da quello congenito, già presente alla nascita per cause malformative, a quello acuto, che si manifesta improvvisamente con una sintomatologia eclatante, fino alle forme primarie e secondarie. Ma quello più frequente è il glaucoma cronico semplice (o, come si dice oggi, con una nomenclatura più moderna, glaucoma primario ad angolo aperto) ed è, purtroppo, la forma più subdola e più insidiosa. Infatti il paziente che ne è affetto non accusa alcun disturbo soggettivo e pertanto non sente la necessità di consultare l’oculista; in realtà la sua pressione intraoculare elevata determina progressivamente la morte delle cellule e delle fibre nervose retiniche che costituiscono il nervo ottico, quella sorta di «cavo elettrico» che conduce l’immagine dall’occhio al cervello. Si verifica così una lenta riduzione dell’ampiezza del campo visivo a partire dalla periferia; per cui l’acuità visiva può essere buona centralmente, ma il soggetto, senza rendersene conto, sta andando incontro alla cecità. Quando il paziente comincia ad avvertire i primi segni del suo deficit visivo, la malattia è già ad uno stadio avanzato.

Quali sono i fattori di rischio per il glaucoma?

I fattori di rischio più importanti sono, oltre alla già citata ipertensione oculare, l’età (l’incidenza aumenta dopo i 40 anni), il sesso (con un lieve prevalenza nelle donne), l’etnia (la predisposizione è maggiore negli africani), la familiarità (positività nel 20-25% dei casi), il diabete, l’ipotensione sistemica e la miopia.

Come si diagnostica il glaucoma?

Una visita oculistica è il primo passo fondamentale. Se si considera quanto detto sopra, l’oculista, durante la visita, ha l’obbligo morale di valutare la pressione intraoculare in tutti pazienti ultraquarantenni, soprattutto se hanno casi di glaucomatosi in famiglia. Nei casi sospetti, dopo che è fatta l’ispezione oftalmoscopica della papilla ottica (l’origine del nervo ottico), l’esame del campo visivo rappresenta la metodica più affidabile per diagnosticare la presenza della malattia glaucomatosa. Per inciso, va ricordato che mediante il campo visivo si possono evidenziare anche delle patologie intracraniche che interessano, sia pure indirettamente, le vie ottiche.

Quali sono i trattamenti?

Ai giorni nostri esistono valide possibilità di terapie mediche per trattare il glaucoma: non per nulla il numero di interventi chirurgici è andato riducendosi negli anni. Va comunque sottolineato quanto sia importante una diagnosi precoce. Con i farmaci, infatti, si può cercare di non far peggiorare ulteriormente la situazione, ma il danno, una volta che si è già realizzato, non può essere riparato, poiché le cellule nervose andate perdute non possono rigenerarsi. Alla luce di questo aspetto è consigliabile fare opera di prevenzione, in modo da evitare che il «ladro silenzioso della vista» (come veniva definito il glaucoma da un un famoso aforisma) continui a rubarci una delle nostre funzioni più preziose.

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Picture of Dott. Sergio Barbati
Dott. Sergio Barbati
Il Dottor Sergio Barbati ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Firenze, per poi specializzarsi, nel medesimo ateneo, in Oculistica. Nel corso della sua carriera professionale ha lavorato prevalentemente all'interno dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi e a Villa Ulivella, dedicandosi con attenzione e cura all'attività chirurgica, clinica e di pronto soccorso.
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Dott. Sergio Barbati
Il Dottor Sergio Barbati ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Firenze, per poi specializzarsi, nel medesimo ateneo, in Oculistica. Nel corso della sua carriera professionale ha lavorato prevalentemente all'interno dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi e a Villa Ulivella, dedicandosi con attenzione e cura all'attività chirurgica, clinica e di pronto soccorso.

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