Dott.ssa Rosy Pavia, neuropsichiatra infantile di Rete PAS

Che cosa si intende per Disturbo dello Spettro Autistico
Il Disturbo dello Spettro Autistico (ASD) è una condizione del neurosviluppo che riguarda il modo in cui una persona comunica, interpreta le situazioni sociali e organizza i propri comportamenti.
Le manifestazioni possono variare notevolmente: alcuni bambini mostrano segnali già nei primissimi anni, mentre in altri le difficoltà emergono gradualmente, soprattutto quando l’ambiente richiede abilità sociali e comunicative più complesse, come accade con l’ingresso alla scuola. Il termine “spettro” descrive proprio la grande eterogeneità dei profili individuali.
Eziologia multifattoriale: cosa sappiamo oggi
Le evidenze scientifiche indicano che il disturbo dello spettro autistico ha un’origine multifattoriale, frutto dell’interazione tra fattori genetici, biologici e ambientali che agiscono nelle primissime fasi della vita. Non esiste una causa unica e, soprattutto, non vi è alcuna responsabilità da parte dei genitori nell’insorgenza del disturbo. Conoscere questa complessità permette di superare pregiudizi e di concentrarsi su ciò che conta davvero: individuare i bisogni del bambino e costruire intorno a lui un percorso di supporto adeguato.
Epidemiologia e ruolo dei sibling
Negli ultimi anni si è registrato un aumento delle diagnosi, che riflette principalmente una maggiore sensibilità clinica e strumenti di osservazione più accurati, piuttosto che un reale incremento della condizione. Il Disturbo dello Spettro Autistico è oggi relativamente comune e può manifestarsi in bambini di ogni provenienza culturale e familiare.
Un tema spesso discusso riguarda i fratelli e le sorelle, i cosiddetti sibling: per ragioni legate ai fattori condivisi nello sviluppo, la probabilità di presentare alcune caratteristiche dello spettro è lievemente superiore rispetto alla popolazione generale, pur restando nella maggior parte dei casi assente. Anche il loro vissuto merita attenzione: crescere accanto a un fratello con ASD può stimolare sensibilità e maturità, ma anche generare emozioni complesse che è importante riconoscere e sostenere.
Caratteristiche e segnali da osservare
Tra gli aspetti più tipici rientrano difficoltà nell’utilizzo dei segnali sociali, una comunicazione meno spontanea, comportamenti ripetitivi e interessi molto circoscritti. Alcuni bambini mostrano risposte sensoriali particolari, come una forte sensibilità ai rumori o, al contrario, una ricerca costante di stimoli. È importante ricordare che nessun comportamento isolato definisce il disturbo: ciò che conta è l’osservazione di un insieme di segnali, presenti in modo persistente e in contesti diversi.
Perché la valutazione è un passaggio fondamentale
La valutazione diagnostica non è un semplice atto clinico, ma un percorso complesso che richiede osservazione attenta, ascolto e collaborazione con la famiglia. Tale valutazione viene condotta da medici specializzati in neuropsichiatria infantile, spesso all’interno di un’équipe multidisciplinare che valuta il bambino da più prospettive: comunicativa, emotiva, cognitiva, motoria e comportamentale.
La raccolta accurata della storia evolutiva, l’osservazione diretta e il confronto con i genitori permettono di delineare un quadro chiaro dei punti di forza e delle aree che necessitano di supporto. La diagnosi precoce è particolarmente importante: intervenire tempestivamente può favorire uno sviluppo più armonico e ridurre l’impatto delle difficoltà quotidiane.
Come costruire un percorso di supporto
Dopo la diagnosi, l’obiettivo non è “cambiare” il bambino, ma sostenerlo nello sviluppo delle autonomie, della comunicazione e della partecipazione sociale. Il percorso viene progettato su misura, tenendo conto del profilo individuale del bambino e delle caratteristiche del suo ambiente. Il trattamento può includere strategie educative, sostegno all’apprendimento e attività mirate a favorire il benessere emotivo e sociale, coinvolgendo anche la scuola e la famiglia per creare un contesto favorevole all’apprendimento e alla crescita.
Il ruolo della famiglia
Ricevere una diagnosi può generare emozioni complesse: sollievo, preoccupazione, dubbi sul futuro, senso di responsabilità o talvolta frustrazione. Per questo il supporto alla famiglia rappresenta una parte fondamentale del percorso. Accanto alla comprensione delle difficoltà del bambino, è importante offrire strumenti pratici per gestire la quotidianità, suggerire strategie di comunicazione e regolare i comportamenti, senza trascurare il benessere emotivo dei genitori. Il coinvolgimento attivo della famiglia non solo sostiene il bambino, ma rafforza la capacità dei genitori di osservare i progressi, riconoscere i segnali di stress e intervenire precocemente quando emergono nuove sfide. Inoltre, favorire spazi di confronto con altre famiglie o gruppi di supporto può ridurre il senso di isolamento e aumentare la fiducia nelle proprie competenze educative, creando un ambiente emotivamente più sicuro e coerente per tutti i membri della famiglia.
Il ruolo della scuola
La scuola rappresenta un contesto fondamentale nello sviluppo del bambino con disturbo dello spettro autistico. Un ambiente scolastico sensibile e collaborativo può favorire l’apprendimento, l’inclusione sociale e la costruzione di relazioni positive con i pari. Il personale educativo, in dialogo con la famiglia e i professionisti, può modulare le attività e gli obiettivi in base alle esigenze individuali, valorizzando le competenze già presenti e supportando le aree di maggiore difficoltà. Il coinvolgimento della scuola garantisce continuità tra casa e comunità educativa, creando un contesto coerente e sicuro che favorisce la crescita globale del bambino.
In conclusione
La valutazione e la diagnosi nei disturbi dello spettro autistico non rappresentano un’etichetta, ma strumenti essenziali per comprendere il profilo di sviluppo del bambino e orientare interventi mirati. Un’attenzione precoce, un ascolto competente e un percorso costruito insieme alla famiglia possono favorire una crescita più armonica, valorizzando le competenze individuali e sostenendo le aree che richiedono maggiore accompagnamento.